sanità mentale
il senso comune, noto anche come buon senso, ha uno spettro un po’ più ampio rispetto alla sua concezione tradizionale, poiché, oltre a riconoscere che «il senso comune non è il più comune dei sensi», non è il senso più facile da sviluppare,
soprattutto in ambienti complessi e incerti, che oggi chiamiamo VUCA (volatili, incerti, complessi, ambigui), per cui al tradizionale buon senso, o buon senso, vogliamo aggiungere un punto di conoscenza di sé, o consapevolezza interna,
e la conoscenza dell’ambiente, o consapevolezza eco-sistemica,
vi incoraggeremo quindi a considerare cosa sia per voi oggi questa parola tradizionale, il senso comune, o buon senso, che si suppone sia il più comune dei sensi che adorna la specie umana,
e a dare un’occhiata ai seguenti sguardi,
Re Salomone, che decide di tagliare in parti uguali il figlio nato da due madri, come soluzione a un complotto malvagio propone una soluzione a un problema che gli permette di discernere chi mente e chi no,
Leonardo Boff, il cui blog koinomía, in uno scenario complesso, distilla significati, porta comprensione alle situazioni,
José Saramago, con opere succulente come Saggio sulla cecità o Il vangelo secondo Gesù Cristo, perché vogliamo degli interpreti se il biografo è presente.
Se volete, vi lasciamo con un paio di frasi in modo che possiate comporre la vostra immagine di questo senso comune, o così poco comune, a seconda di come lo guardate.
Il mondo di oggi non ha significato, quindi perché dovrei dipingere quadri che lo hanno? – Pablo Picasso
se vuoi l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia – Dolly Parton
non sprecare il tuo tempo sbattendo sul muro nella speranza di trasformarlo in una porta – Coco Chanel
e mi viene da sorridere pensando a tutte le volte, credo molte, in cui ho insistito per chiedere le pere all’olmo.
Mafalda vi sembra un buon esempio di persona sufficientemente ragionevole?